Page 27 - Il vaso di Pandora XXII n.2 2014
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lla dimensione di relativa “immediatezza” che si evince dalla lettura 29
dei colloqui di Winnicott può però essere ritrovata nei colloqui con i
bambini affetti da malattie fisiche, in particolare dal cancro (ad esempio
Di Gallo, 2000; Günter, 2003). Tra l’altro, possiamo osservare come gli
obiettivi di questo lavoro siano assolutamente coerenti con quelli di
Winnicott. Infatti, Di Gallo e Winkler (2001) scrivono: “In breve, lo
scopo della prima consultazione con un bambino con il cancro è di
creare un dialogo fiducioso e significativo. Centrale in questo dialogo è
la valutazione delle risorse e dei meccanismi adattativi che sono a
disposizione del bambino nel suo ambiente sociale” (p. 198, trad.
nostra). La lettura quindi dei disegni del bambino prevede sia un livello
manifesto, con un’analisi formale, in cui si riconoscono le relazioni
affettive del soggetto, le caratteristiche delle persone che compongono
l’ambiente familiare, le paure e i desideri; sia un livello inconscio, la cui
analisi si avvarrà del riconoscimento degli stessi meccanismi che si
ritrovano nel sogno.
Apriamo qui una parentesi per ricordare che nelle situazioni che
coinvolgono bambini con gravi patologie fisiche il lavoro sui contenuti
dei disegni e dei prodotti delle attività creative in generale (inclusi i
sogni) deve essere preceduto da un lavoro di contenimento. È il caso di
Alberto, 8 anni, che all’interno di un concorso per bambini seguiti in
reparti di oncoematologia (Saccomani, 1998) ha disegnato un “topo
marziano” che dice: “penso − sono − innamorto/della − terra”. “È un
disegno che colpisce se, rimanendo in un rispettoso ascolto silenzioso,
si lascia ‘lievitare’ dentro l’osservatore l’insieme di pensieri ed emozioni
che questa opera può indurre a chi si permetta di esserne permeato,
come accogliendo dentro di sé un’impronta del proprio interlocutore
(Bertolini, 1999). Colpisce in modo intenso e doloroso l’accostamento
tra un tema conscio, l’essere innamorato della terra, e il lapsus che fa
scrivere a questo bambino di sentirsi innamorto, l’unione di un cuore
che è anche una flebo. Possiamo immaginare che Alberto sia stato
dei colloqui di Winnicott può però essere ritrovata nei colloqui con i
bambini affetti da malattie fisiche, in particolare dal cancro (ad esempio
Di Gallo, 2000; Günter, 2003). Tra l’altro, possiamo osservare come gli
obiettivi di questo lavoro siano assolutamente coerenti con quelli di
Winnicott. Infatti, Di Gallo e Winkler (2001) scrivono: “In breve, lo
scopo della prima consultazione con un bambino con il cancro è di
creare un dialogo fiducioso e significativo. Centrale in questo dialogo è
la valutazione delle risorse e dei meccanismi adattativi che sono a
disposizione del bambino nel suo ambiente sociale” (p. 198, trad.
nostra). La lettura quindi dei disegni del bambino prevede sia un livello
manifesto, con un’analisi formale, in cui si riconoscono le relazioni
affettive del soggetto, le caratteristiche delle persone che compongono
l’ambiente familiare, le paure e i desideri; sia un livello inconscio, la cui
analisi si avvarrà del riconoscimento degli stessi meccanismi che si
ritrovano nel sogno.
Apriamo qui una parentesi per ricordare che nelle situazioni che
coinvolgono bambini con gravi patologie fisiche il lavoro sui contenuti
dei disegni e dei prodotti delle attività creative in generale (inclusi i
sogni) deve essere preceduto da un lavoro di contenimento. È il caso di
Alberto, 8 anni, che all’interno di un concorso per bambini seguiti in
reparti di oncoematologia (Saccomani, 1998) ha disegnato un “topo
marziano” che dice: “penso − sono − innamorto/della − terra”. “È un
disegno che colpisce se, rimanendo in un rispettoso ascolto silenzioso,
si lascia ‘lievitare’ dentro l’osservatore l’insieme di pensieri ed emozioni
che questa opera può indurre a chi si permetta di esserne permeato,
come accogliendo dentro di sé un’impronta del proprio interlocutore
(Bertolini, 1999). Colpisce in modo intenso e doloroso l’accostamento
tra un tema conscio, l’essere innamorato della terra, e il lapsus che fa
scrivere a questo bambino di sentirsi innamorto, l’unione di un cuore
che è anche una flebo. Possiamo immaginare che Alberto sia stato