Page 85 - Il vaso di Pandora XXII n.2 2014
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tollerare il rapporto con la non guaribilità e con la possibilità di essere
inquinati.
La partecipazione al gruppo multifamiliare ha reso possibile nel tempo
dire a qualcuno quanto si soffrisse e si fosse angosciati (Cancrini,
2002), senza vergognarsi delle proprie emozioni. In questo senso, si
può pensare al gruppo come a una sorta di “culla” dove farle
rinascere dopo l’evento traumatico (Varvin, 2013b).
Esso ha permesso, inoltre, di elaborare le intense fantasie
inconsce di rompere, aggredire, rivendicare, quasi una coazione a
ripetere (Ambrosiano & Gaburri, 2013) che rendeva i cittadini attivi,
riducendo l’impatto della profonda passività insita nell’essere abitanti in
un luogo geografico contaminato.
Il livello di angoscia era così eccessivo e trasversale nel clima dei
diversi incontri da distruggere la presenza di oggetti interni (buoni o
cattivi che fossero) e quindi la capacità di rappresentarsi (Bion, 1959;
1970).
Ogni seduta era altresì punteggiata da una profonda vergogna data
90 dal fatto che in momenti diversi della vita tutti i Casalesi avevano
accettato qualcosa di pericoloso. Infatti, se lavorare l’amianto aveva
portato benessere economico, via via e sempre di più si era compresa
anche la sua pericolosità. A lungo, però, gli operai del noto
cementificio e le loro famiglie (ma anche coloro i quali dal business
dell’Eternit traevano indirettamente vantaggio) avevano finito per
convivere con questa dimensione “di rischio” grazie all’impiego di
potenti meccanismi di difesa, quali la negazione (Di Chiara, 1999),
sposando così la versione proposta dal quadro dirigenziale
dell’Eternit, avvallata anche dai professionisti preposti al controllo dei
fumi e delle polveri.

Emergeva, inoltre, un’altra sfumatura, tanto della colpa quanto della
vergogna (Miller, 1993): si continuava a vivere a Casale, pur non
procedendo nella bonifica, nonostante gli inviti delle maestranze e dei
cittadini più attivi sul piano politico. Arroccandosi su una posizione
regressiva e difensiva, la popolazione rivendicava che fosse lo Stato a
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