Page 64 - Il vaso di Pandora XXII n.2 2014
P. 64
Insaturo/nitido
Nel complesso evolvere della sua storia la psicoanalisi va incontro a
cambiamenti, nuove ramificazioni, ricalibrature della sensibilità di
approccio, acquisizioni, riassestamenti dell’assetto di fondo. A volte si
tratta di un effettivo progredire, altre volte può cogliersi una certa,
indiretta propensione all’omologazione allo spirito del tempo. Spesso i
due aspetti sono compresenti, anche se non sempre nella stessa misura.
Certe posizioni diventano “di moda’’ e la loro accettazione o rifiuto
sembrano a volte presentarsi come segno di appartenenza. È
importante discriminare e confrontare diversi modi di lavorare e di
concettualizzare. È non meno importante che questo non ottunda la
capacità di cogliere, di “sentire’’ – come un indistinto ma percepibile
brusio – la complessa interazione di teorie consce e inconsce al di là
delle formalizzazioni ufficiali. Di come la variabile qualità emotiva dello
stile personale impronti la relazione analitica rendendola comunque
irriducibile a semplicistiche appartenenze precostituite. L’ampio parlare
68 attuale di insaturo e saturo porta, a pieno titolo, nel cuore di queste
problematiche, e su questi accidentati versanti mette duramente alla
prova. Il nocciolo della questione (saturo/insaturo) coinvolge scelte
teorico-tecniche e stili personali. L’analista ha più risorse se è
disponibile – come approccio attitudinale personale – a esprimersi sia
in modo insaturo sia in termini più nitidi e precisi. Entrambe le
possibilità possono produrre aperture o generare chiusure. Le
concezioni della trasformazione proprie di chi sostiene l’insaturo e di
chi privilegia il saturo (la versione non difensiva di entrambe le
possibilità) hanno elementi di diversità, ma non sono antagonistiche. Il
saturo ha forse una funzione maggiormente “nutritiva”, nell’insaturo
sembra prevalere quella “di ossigenazione”. I potenziali effetti
collaterali sfavorevoli sono diversi, spesso collegati a irrigidimenti o
compiacimenti ideologici. Il saturo rischia di inibire il dispiegamento di
modalità espressive punto di partenza di un pensiero nascente, un
certo tipo di insaturo può portare in sé una valenza manipolativa, forse
Nel complesso evolvere della sua storia la psicoanalisi va incontro a
cambiamenti, nuove ramificazioni, ricalibrature della sensibilità di
approccio, acquisizioni, riassestamenti dell’assetto di fondo. A volte si
tratta di un effettivo progredire, altre volte può cogliersi una certa,
indiretta propensione all’omologazione allo spirito del tempo. Spesso i
due aspetti sono compresenti, anche se non sempre nella stessa misura.
Certe posizioni diventano “di moda’’ e la loro accettazione o rifiuto
sembrano a volte presentarsi come segno di appartenenza. È
importante discriminare e confrontare diversi modi di lavorare e di
concettualizzare. È non meno importante che questo non ottunda la
capacità di cogliere, di “sentire’’ – come un indistinto ma percepibile
brusio – la complessa interazione di teorie consce e inconsce al di là
delle formalizzazioni ufficiali. Di come la variabile qualità emotiva dello
stile personale impronti la relazione analitica rendendola comunque
irriducibile a semplicistiche appartenenze precostituite. L’ampio parlare
68 attuale di insaturo e saturo porta, a pieno titolo, nel cuore di queste
problematiche, e su questi accidentati versanti mette duramente alla
prova. Il nocciolo della questione (saturo/insaturo) coinvolge scelte
teorico-tecniche e stili personali. L’analista ha più risorse se è
disponibile – come approccio attitudinale personale – a esprimersi sia
in modo insaturo sia in termini più nitidi e precisi. Entrambe le
possibilità possono produrre aperture o generare chiusure. Le
concezioni della trasformazione proprie di chi sostiene l’insaturo e di
chi privilegia il saturo (la versione non difensiva di entrambe le
possibilità) hanno elementi di diversità, ma non sono antagonistiche. Il
saturo ha forse una funzione maggiormente “nutritiva”, nell’insaturo
sembra prevalere quella “di ossigenazione”. I potenziali effetti
collaterali sfavorevoli sono diversi, spesso collegati a irrigidimenti o
compiacimenti ideologici. Il saturo rischia di inibire il dispiegamento di
modalità espressive punto di partenza di un pensiero nascente, un
certo tipo di insaturo può portare in sé una valenza manipolativa, forse