Page 56 - Il vaso di Pandora XXII n.2 2014
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conoscenza che non verrà mai saturata, ma che si rinnoverà strada
facendo rendendosi più complessa e articolata, più disillusa e
consapevole, ma qualitativamente identica, dove l’immaturità diviene
parte integrante della maturità, testimoniando il paradosso iniziale
dell’adolescenza: la meraviglia del disincanto”.
Anche la giovinezza è un’esperienza, ma anche uno stato mentale non
strettamente legato all’anagrafe. “… Là persino le ombre rilucono di
promesse. Ogni svolta del sentiero ha il suo fascino. E non perché sia
una terra tutta da scoprire. Si sa bene che l’umanità intera l’ha percorsa
in folla. È la seduzione dell’esperienza universale, da cui ci si attende
una sensazione singolare o personale: un po’ di sé stessi. Si procede
riconoscendo i traguardi raggiunti dai nostri predecessori, eccitati e
divertiti, accettando la buona e la cattiva fortuna insieme (….), la
variopinta sorte comune che tiene in serbo tante possibilità per chi le
merita o, forse, per chi è fortunato. Sì. Si procede” (J. Conrad, “La
linea d’ombra”, 1917).
La maturità e la postmaturità. Dice la Quinodoz (2008), che quello che
60 più la colpisce in quelle persone anziane che fanno venir voglia di
invecchiare è che si interessano all’altro e “sono sensibili al suo mistero”. “Il
mistero non indica ciò che è incomprensibile, ma una realtà talmente
profonda che non finiremo mai di comprendere. La presenza di
qualcosa di insondabile conferisce un carattere speciale alla persona
nella sua totalità e modifica anche quello che possiamo capire di lei… I
pazienti, anche se in modo confuso, si aspettano che l’analista sia
sensibile al loro mistero, alla loro ricchezza interiore nascosta, alla
specificità del loro essere, affinché essi stessi possano sentirne dentro di sé la
presenza”. Esistono varie forme di comunicazione fra persone. A volte,
continua la Quinodoz (p. 115) “è come se una presenza interiore
volesse incontrare la stessa presenza interiore nell’altro e questa
comunicazione da interiorità a interiorità passa attraverso lo spazio del
silenzio che ognuno porta dentro di sé. Le persone anziane e i bambini piccoli
sono spesso molto sensibili a questa forma di contatto; è questa forse
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