Page 55 - IL VASO DI PANDORA XXIV n. 1 2016
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rapporto che Basaglia ebbe con riferimenti stranieri (soprattutto inglesi), a partire da Maxwell Jones, e poi quello di più difficile decifrazione con gli esponenti dell‟antipsichiatria, come Laing e Cooper, e dal sessantotto in poi con il movimento della contestazione. Babini non trascura questi elementi internazionali di contesto, ma mi pare che delinei (e io credo con ragione) per la costruzione del pensiero di Basaglia una linea di sviluppo autonoma, italiana e ad essa sia più sensibile. A questa linea appartengono tre concetti centrali nel pensiero di Antonio Gramsci − quello del nesso tra teoria e pratica, quello di egemonia (un riferimento di Basaglia a questo proposito è riportato da John a pag. 290) e quello di intellettuale organico − e poi la riflessione di Primo Levi sull‟esperienza del lager, la vicenda antifascista dello stesso Basaglia, la costruzione della Costituzione repubblicana come progetto di democrazia materiale da realizzarsi in prospettiva, il costante riferimento all‟internato povero e depauperato in manicomio come appartenente alla “classe” degli sfruttati e gli oppressi, e in ultimo la convinzione che anche da posizioni minoritarie fosse possibile, 60 attraverso alleanze e buona gestione di spazi di potere locale, costruire pratiche di governo originali, che era caratteristica di molti amministratori comunisti e non solo, come Ilvano Rasimelli e Mario Tommasini. Babini, del resto, appartiene alla regione d‟Italia che ha esplorato con più efficacia questa possibilità. Le “calate” e le occupazioni dei manicomi, gli scampanii che salutavano i rientri a casa rappresentano l‟apice dello straordinario livello di mobilitazione, partecipazione e interesse che intorno alla questione psichiatrica si era riusciti a realizzare. La rivoluzione basagliana che fonda la 180 è perciò per Babini soprattutto un aspetto particolare (e forse il più evidentemente vincente) della tensione democratica che, intercettando anche esponenti del cattolicesimo postconciliare come Sergio Zavoli e Michele Zanetti, caratterizzò il percorso civile e democratico della sinistra italiana dal dopoguerra. L‟equilibrio che si stabilisce tra questi due fattori è importante per valutare il rapporto tra Basaglia e il fenomeno internazionale, ma