Page 60 - IL VASO DI PANDORA XXIV n. 1 2016
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 Irene Caponetto Una testimonianza in più di come i pazienti parlano di sé al di là delle parole e di come i terapeuti rispondano al di là delle parole Presentazione di Paola Paola scrive due brevissimi racconti intitolati “Dracula il vampiro” in età diverse. Il primo è un compito in classe delle medie, il secondo lo scrive all‟ottavo anno di terapia e li porta entrambi come a consegnarmi la sua storia. Paola ha ventiquattro anni quando inizia la psicoterapia; è una ragazza 67 magra sempre in jeans, aspetto asessuato e un viso femminile. È stata dimessa dal repartino psichiatrico dopo una degenza di tre mesi. È una studentessa universitaria. Porta in seduta per i primi anni tutta la sua rabbia. Come Sang, il vampiro “addenta” la sua terapeuta finché persa la dentiera il suo linguaggio diventa trasparente: bolle di sapone. Una domanda ripetuta ad ogni seduta emerge chiara: “ma lei perché si occupa di me? Che cosa gliene importa?”. La Paziente porta la sua domanda e poi torna a casa, nel suo letto fino alla seduta successiva. Le coperte non scaldano il deserto affettivo in cui è vissuta e vive. Quando all‟Università ancora apparentemente sana incontra una ragazza di un paese straniero, allegra, vitale, estroversa si attacca a lei morbosamente e quando l‟amica tornerà nel suo paese d‟origine Paola  Laureata in filosofia, specializzata in psicologia presso l‟Università di Torino e in Psicoterapia Psicoanalitica a Milano (SPP). Dal 1980 ha lavorato come psicologa-psichiatrica presso l‟ASL ex 3 di Torino divenendo fra il 1992 e il 2004 la responsabile del Centro di Psicoterapia ivi Istituito.
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