Page 61 - IL VASO DI PANDORA XXIV n. 1 2016
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crolla in una crisi delirante che la porterà con un T.S.O. in repartino psichiatrico. Paola porterà in seduta il sogno di se stessa morta in obitorio: un corteo di persone vestite di bianco che camminano verso la morte. Lentamente, seduta dopo seduta, le parole con un significato comune ritornano, Paola riprende l‟Università e si laurea. Si attacca sempre di più alla sua Venus-dottoressa e al decimo anno di terapia (saranno quindici) porta questo sogno: “ero nella mia casa e sento delle urla mi affaccio alla finestra; c‟è una bambina che corre, avrà cinque-sei anni, urla „mi uccide, mi uccide‟; dietro c‟è una donna elegante, abbronzata, matta che rincorre questa bambina. Poi cambia tutta la scena. Sono in una città solare, calda, potrebbe essere Napoli, attorno ad un tavolo ci sono delle donne di cui una incinta. C‟è anche la donna che urlava dietro la bambina che anche qui è molto agitata e viene calmata dalla donna incinta la cui voce, il tono di voce, è come quello che ha lei quando io sono in pezzi”. Venus, la stella del mattino, segna la rinascita (gestazione) della paziente che riesce a tenere in scacco la sua parte malata, perseguitata e persecutoria. 68 Il cammino con Paola è stato lungo e difficile sia per la paziente sia per la terapeuta. Lunghi periodi di svalutazione hanno contrassegnato la terapia. Lunghi periodi di idealizzazione hanno fatto rischiare alla terapeuta l‟“incantamento delle sirene”, ma le lacrime di Paola che mai scendevano e il rimanere aggrappata ai miei occhi al di là delle parole (cosa che dirà più volte: “non mi interessano le sue parole ma il suo sguardo”) hanno impedito di perdere la rotta. I racconti di Paola Dracula il vampiro − 1° parte C‟era una volta un vampiro di nome Sang che rubava il sangue ai ciccioni per donarlo ai magri che ne avevano bisogno. Sang aveva le carie, allora si era messo la dentiera e, ogni volta che morsicava
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