Page 63 - IL VASO DI PANDORA XXIV n. 1 2016
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così allegra, estroversa e apparentemente incurante delle bolle di Purtroppo però Alises si trovava in città solo di passaggio perché veniva da un paese straniero e presto giunse il momento per lei di tornare a casa. Sang allora, trovatosi di nuovo solo, iniziò a disperare di trovare un‟altra persona capace di un tale incomprensibile entusiasmo e con una vita così misteriosa ed avventurosa. Sang non riuscì più ad andare a lavorare, diventando ogni giorno più triste. Oltre a non riuscire più a lavorare, Sang non riusciva più ad uscire di casa per procurarsi il sangue necessario a vivere, per cui divenne sempre più pallido. Essendo a rischio la sua vita, dovette essere ricoverato in ospedale. Qui trovò un illustre medico che con sincero interesse e dedizione si impegnò a trovare la cura adatta alla sua rara malattia. Dopo alcuni colloqui il medico decise di prescrivergli dei farmaci insieme ad una cura da uno specialista. Sang, mosso non si sa da quale forza sentendosi ormai senza speranza, decise di fare un ultimo tentativo. Iniziò dunque una terapia presso lo studio di una specialista in vampirologia che tutta prima gli fece una strana impressione, un 70 misto di diffidenza paura attrazione e mistero. Questo incontro fece nascere in lui delle fantasie: perché questa persona era interessata alla sua malattia incurabile? Chi era la dottoressa Venus? Si trovò a pensare: “secondo me deve venire da un paese lontano, da una città molto grande, caotica, grigia forse anche crudele… da una città misteriosa… con architetture mai viste… chissà se belle o brutte…”. Sang non capiva e continuava ad essere affascinato e terrorizzato allo stesso tempo. La terapia intanto proseguiva e Sang era tornato ad uscire riuscendo a tenere a bada le bolle di sapone che erano comunque diminuite. Gli anni passarono e Sang si legò sempre più a questa dottoressa che sembrava sapere sempre tutto della malattia che bloccava la sua vita.
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