Page 20 - Il vaso di Pandora XXII n.2 2014
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seduta analitica e permette al bambino, per mezzo dell’illusione
creativa, di usare i giocattoli e l’analista come materiale plasmabile. Allo
stesso modo la cornice rappresentata dai margini del foglio ha lo scopo
di garantire che quanto avviene al suo interno non è una realtà
oggettiva ma è un’illusione. Inoltre come ogni infrazione del setting (ad
esempio arrivare in anticipo o in ritardo) è una comunicazione, spesso
agita, così anche nello squiggle game l’uscire dallo spazio del foglio è da
leggersi come acting out.
Nella realizzazione del disegno non ha grande importanza se il paziente
segue fedelmente le linee del nostro scarabocchio, le cancella o fa come
se non esistessero. Più importante è come traccia le linee; ad esempio
dovremo fare attenzione se calca la punta della matita sul foglio (in tal
caso potrebbe essere utile considerare, ad esempio, se lo fa perché è
arrabbiato o, invece, lo fa perché vuole lasciare un’impronta profonda
sul foglio essendo che sente di non esistere) o la fa scorrere leggera e
delicata (ha forse paura di lasciare il segno, di far sapere che esiste?
ecc.), se è sicuro nel tratto oppure è insicuro, se è a suo agio o meno,
22 ecc.

Quale spazio per l’interpretazione?

Quando si incontra un paziente c’è sempre uno stato di “non-sapere”,
riguardante ad esempio il linguaggio del paziente, che deve essere
necessariamente compreso e accettato. Gli squiggle costituiscono un
processo il cui fine non è formulare un’interpretazione o dare una
spiegazione; al contrario sono proprio la “capacità negativa” (Bion,
1970) del terapeuta e la possibilità di fare spazio dentro di sé alle
comunicazioni del paziente per tutto il tempo necessario a garantire
l’effettiva considerazione del contributo del paziente, nella descrizione
e nella comprensione di quanto sta vivendo.
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