Page 32 - IL VASO DI PANDORA XXIV n. 1 2016
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RIASSUNTO La salute di un‟organizzazione non può essere valutata solo a partire dalla qualità del suo funzionamento e dalla sua capacità di produrre i risultati desiderati a costi contenuti, ossia sulla base della sua efficienza, efficacia ed economicità. Questa peraltro imprescindibile componente va infatti necessariamente integrata con la capacità di generare e mantenere quello che oggi è indicato come il benessere organizzativo, le cui componenti sono varie e complesse e spaziano dalla soddisfazione lavorativa (job satisfaction) alla riduzione dello stress, dalla responsabilità sociale d‟impresa alla prevenzione del rischio e del burnout, dal contenimento dell‟ansia e delle emozioni “tossiche” (come l‟invidia e la rivalità) all‟attenzione per il costo umano dell‟esercizio dei diversi ruoli organizzativi, di leadership come di followership. Naturalmente oggi non si dovrebbe affrontare il tema delle organizzazioni malsane − e quindi della tossicità del lavoro − senza considerare l‟ansia e il malessere di chi il lavoro non ce l‟ha oppure l‟ha 34 perso o ha seri timori e ampie probabilità di perderlo. Ma per evitare di restare sommersi da un argomento di vastità impressionante e dai contorni sempre più drammatici come la “fine del lavoro” mi limiterò a considerare una prospettiva più circoscritta: la tossicità generata dal lavoro e dall‟organizzazione e le conseguenti ricadute in termini di ansia, sofferenza, malessere relazionale e patologie somatopsichiche. Scopo di questo lavoro è di indagare la mappa delle diverse criticità organizzative e di individuare all‟interno del ciclo di vita dell‟organizzazione, in una fase storica di acuta esposizione agli squilibri generati dalla corrente crisi dell‟economia, della politica e del welfare, le conseguenze di tali squilibri in termini di rischio, inefficienza e sviluppo di malessere organizzativo (nelle sue varie forme, dallo stress lavoro-correlato al mobbing, dalla micro-conflittualità al burnout); e, contestualmente, quello di tentare di identificare e sviluppare buone pratiche, consapevolezze e competenze emotivo- relazionali capaci di intervenire sugli aspetti patologici