Page 38 - IL VASO DI PANDORA XXIV n. 1 2016
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 Cristiano Rizzetto Delineare il paziente borderline autore di reato: una ricerca L‟argomento del presente articolo, che ha fatto oggetto anche della tesi di specialità, mi è stato suggerito da una paziente ricoverata presso la Comunità Terapeutica Redancia 2 (SV), presso la quale collaboro: un improvviso accesso d‟ira esitato in un agito violento e nel compimento di diversi piccoli reati in una sola occasione. La giurisprudenza ante sent. 08.03.2005 n.9163 privilegiava un orientamento restrittivo volto a considerare rilevanti solo le malattie mentali intese in stricto sensu, considerando rilevanti solo gravi psicosi e le insufficienze cerebrali originarie o sopravvenute di carattere organico 41 o anatomico, in grado di produrre alterazioni cognitive e comportamentali eclatanti. La “Capacità di intendere”, vede una serie di abilità dove la persona concepisce il valore sociale dell‟atto che intende compiere, le conseguenze e le connessione tra i mezzi per produrlo e gli effetti che ne derivano. La “Capacità di volere” è l‟attitudine ad autodeterminarsi, selezionando le spinte ad agire o non agire, nel rispetto della propria precedente esperienza nonché dei valori della cultura di appartenenza: è un “pensare ordinato” di un volere “determinarsi nelle azioni in modo socialmente adeguato e accettato”. La sent. 08.03.2005 n.9163 ha posto chiarezza, ricomprendendo nel concetto d‟infermità, ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, anche i gravi disturbi di personalità, avvallando così  Psicologo ad indirizzo Cognitivo Neuropsicologico (Università di Pavia), Master II livello in Criminologia, Specializzando c/o Istituto Miller, operatore presso CT Redancia 2 (Gruppo Redancia, SV).
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