Page 8 - Il Vaso di Pandora XXI n.2 2013
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Antonio Maria Ferro

Depressione Cronica/Ricorrente



Introduzione

“Destandosi un mattino da sogni inquieti Gregor Samsa si trovò tramutato nel suo
letto in un enorme insetto. Se ne stava disteso sulla schiena, dura come una corazza,
e per poco che alzasse la testa poteva vedersi il ventre abbrunito e convesso… Sotto i
suoi occhi annaspavano impotenti le sue molte zampette di una sottigliezza
desolante se raffrontate alla sua corporatura abituale «Che cosa mi è accaduto?» si
domandò. Non stava affatto sognando… Per quanti sforzi facesse per girarsi sul
fianco, ricadeva ogni volta indietro supino. Ci provò almeno un centinaio di volte,
tenendo gli occhi chiusi per risparmiarsi la vista delle sue zampette sgambettanti, e 11
smise soltanto allorché cominciò ad avvertire nel fianco una fitta leggera, sorda, mai
provata in passato” (Kafka, 1915).

Quello che Franz Kafka fa succedere a Gregor Samsa una mattina, a
mio avviso è simile alle profonde alterazioni del sentimento di sé che
Tellenbach (1974) descrive nello sviluppo del vissuto melanconico,
riprendendo il Freud di Lutto e melanconia del 1915. Questa metamorfosi
richiama anche la “tristezza vitale” di Schneider (1950) che invade il

soggetto, s’impone a lui come un’oscura estraneità! Si tratta ancora di
quella specie d’insopportabile oppressione “creaturale” quell’infelicità
senza speranza che per Weitbrecht (1979) viene vissuta dalla persona
depressa come esperienza di essere materialmente danneggiato.
Gozzetti (1996) psichiatra e fenomenologo padovano, scriveva di


 Psicoanalista Società Italiana di Gruppo Analisi, Socio Ordinario Società Italiana di Terapia
Sistemica, Direttore Scientifico Centro Regionale per i Disturbi dell’Adolescenza e
dell’Alimentazione di natura psichica ASL 2 Savonese.







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