Page 13 - Il Vaso di Pandora XXI n.2 2013
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L’intenzionalità si situa nel flusso temporale in modo che il vissuto del
tempo costituisca la Temporalità in un continuum tra un prima e un
dopo.
Binswanger, rifacendosi ad Husserl, ricorda come la temporalità
stabilisca una correlazione tra gli eventi psichici dell’esistenza,
permettendo all’individuo di riconoscervi la propria storia.
Vi è un orientamento umano naturale, quasi obbligato, verso il futuro
che Binswanger chiama “carattere intenzionale della coscienza
temporale”.
Gli accadimenti, le esperienze della vita, si presentano alla nostra
coscienza che “li” conosce attraverso i vettori temporali (Husserl)
della:
- Protentio (futuro),
- Retentio (passato),
- Praesentatio (presente).
Ad esempio, mentre scrivo, ora, qui, sono nella Praesentatio, ma per
andare avanti nel discorso sono già nella Protentio, ma per scrivere, qui
16 ed ora, ho anche attivato la Retentio, altrimenti mi perderei, non
ricorderei, non saprei ciò di cui scrivo mentre scrivo.
Quindi l’analisi della Temporalità Costitutiva permette anche di
cogliere la struttura del mondo nel paziente melanconico.
Nella melanconia osserveremo l’intrecciarsi:
- di momenti retentivi con quelli protentivi e questo produrrà le
autoaccuse, i sentimenti di colpa. Ricordo le espressioni
linguistiche delle autoaccuse melanconiche: “se avessi fatto”, “se
non avessi fatto”; “avrei dovuto”, “non avrei dovuto”. Questi
“Se” sono vuote possibilità perché la libera possibilità legata alla
Protentio è invasa dal passato. La nostra progettualità, imprigionata
dal passato, diviene vuota intenzione e perde inevitabilmente la
spinta volitiva, divenendo solo energia distruttiva che lascia il
nostro Io in una disperata angoscia di fronte ad un futuro vuoto
di significato o piuttosto di fronte ad un vuoto con unica
possibilità futura; questo perché la Protentio alla quale si legano









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