La Comunità Terapeutica Psichiatrica Redancia Po nasce coerentemente con il progetto del Gruppo Redancia, gruppo al quale appartengono diverse Comunità situate in Liguria, Piemonte, Lombardia e Calabria, per rispondere alle esigenze residenziali e terapeutiche di pazienti psichiatrici che necessitano di trattamenti individualizzati e a termine.

Redancia Po è una struttura deputata alla cura e riabilitazione dei pazienti psichiatrici. L’obiettivo è quello di fornire un modello integrato con le altre agenzie deputate al trattamento dei disturbi mentali, prendendo in considerazione l’ambiente di origine, la famiglia, i curanti di ogni singolo ospite e garantendo uno spazio in cui saggiare le residue potenzialità e fornire stimoli graduali per favorire il reinserimento sociale. Per ottenere i risultati attesi utilizziamo residenze con caratteristiche strutturali diverse e tra loro intercambiabili in relazione al momento del progetto terapeutico (vd CAUP Redancia Po). Strutture quali la CPM, con maggiore livello di assistenza, precedono la residenzialità leggera con caratteristiche sempre più vicine alla comune abitazione e che richiedono una maggiore autonomia da parte degli ospiti. Negli anni recenti le strutture sono state completamente riorganizzate dal punto di vista clinico ed operativo al fine di venire sempre più incontro ai bisogni dell’utenza.

TIPOLOGIA

Comunità terapeutiche per pazienti con patologie psichiatriche per adulti

GLI OBIETTIVI

La Comunità si propone di perseguire i seguenti obiettivi generali:

  • favorire nell’utente il più elevato livello possibile di salute, nella sua accezione di benessere fisico, psichico e sociale. In particolare, l’inserimento in Comunità riduce drasticamente l’isolamento sociale e l’emarginazione;
  • evitare il ricorso ripetuto e improprio a ospedalizzazioni e il prolungarsi di queste;
  • promuovere -ove è possibile – il passaggio a forme meno protette di residenzialità, o il reinserimento nel contesto famigliare;
  • migliorare le relazioni dell’utente con i suoi familiari e con il contesto sociale di appartenenza;
  • promuovere il lavoro di rete tra i servizi sanitari pubblici e gli interventi di assistenza, di formazione e sensibilizzazione messi in atto dalle agenzie del “privato sociale”;
  • concorrere a creare uno stile di lavoro teso a superare la rigida divisione tra operatore e utente, sviluppando servizi ispirati a un’immagine di luogo familiare, centrato sull’attenzione ai bisogni di ogni paziente e sulla sua responsabilizzazione.

La Comunità si propone alle persone ospitate come una vera e propria “casa”, cercando di favorire legami e collegamenti con il quartiere in cui è situata.

FINALITÀ TERAPEUTICHE

La comunità si impegna ad offrire prestazioni ottimali adottando standard di qualità indicati nelle normative e a provvedere a regolare verifica e aggiornamento delle stesse per adeguarle alle esigenze degli ospiti. I servizi e le prestazioni saranno forniti secondo criteri d’efficienza (uso delle risorse appropriato e senza sprechi) e di efficacia (in grado di soddisfare i bisogni dell’ospite e di promuoverne il benessere).
Per ogni ospite viene individuata una mini equipe ed è concordato tra la Comunità, gli invianti del Servizio Psichiatrico Territoriale ed il paziente stesso un Progetto Terapeutico Riabilitativo personalizzato che deve conciliare attività terapeutiche, riabilitative e ludiche, focalizzando alcuni obiettivi, realistici e basati sulle caratteristiche specifiche dell’ospite, il cui raggiungimento è verificato nel tempo attraverso incontri periodici con il servizio territoriale.
L’intervento residenziale dovrà sempre essere attuato nella prospettiva del suo termine e della dimissione, con il ritorno ad una vita autonoma. In questa stessa prospettiva, è importante il mantenimento dei rapporti con l’ambiente sociale abituale e la costante integrazione con il tessuto sociale e le risorse locali.
Il modello di riferimento si basa sull’utilizzo di interventi di tipo socio-riabilitativo, all’interno di una cornice di osservazione e di cura psicodinamica attraverso attività psicoterapeutiche di tipo individuale e di gruppo effettuate dal personale specialistico dell’équipe curante, al fine di raggiungere un miglioramento delle capacità relazionali degli ospiti sia nei rapporti duali sia
all’interno dei gruppi.
Gli aspetti più specificamente di tipo assistenziale prevedono come elementi centrali:

  1.  l’attenzione alla sofferenza fisica ed agli aspetti psicologici della malattia;
  2.  il riconoscimento dei bisogni creati dalla malattia e dalla cura;
  3.  il soddisfacimento dei bisogni fondamentali fisici e psichici relativi alla sopravvivenza fisica e psichica.

LE ATTIVITÀ

Il percorso terapeutico/riabilitativo individuale, negoziato e condiviso con il paziente, comprende interventi psichiatrici, psicologici e riabilitativi periodicamente rivalutati.

Per ogni paziente viene individuato e concordato tra la Comunità, gli invianti del Servizio Territoriale di competenza ed il paziente stesso un Piano Terapeutico Riabilitativo che deve conciliare attività terapeutiche, riabilitative e ludiche, focalizzando alcuni obiettivi realistici sui quali concentrare gli sforzi. Per perseguire tali obiettivi si ritiene essenziale la collaborazione con il Servizio inviante, attraverso incontri periodici trimestrali, revisioni e indicazioni di nuovi obiettivi e verifiche nel tempo.

Le attività proposte in comunità nascono al fine di poter soddisfare un’utenza eterogenea; nello specifico, ai colloqui individuali si affiancano attività gruppali che prevedono la possibilità di approcciare il paziente in termini clinico-riabilitativi, risocializzanti e professionalizzanti.

 

 

Interventi di formazione al lavoro e di inserimento lavorativo:

Il progetto terapeutico-riabilitativo di ciascun ospite può prevedere in modo individualizzato, secondo le specifiche abilità e necessità, un percorso di supporto in ambito scolastico e di formazione/inserimento lavorativo concordato con il Servizio Psichiatrico Territoriale di riferimento. Interventi che sviluppino la capacità di sostenere i ritmi di lavoro e di studio, le abilità lavorative o di performance scolastica, l’efficienza e l’impegno nelle attività svolte e, infine, la qualità delle relazioni con i colleghi o i compagni di studio.

Interventi familiari:

La famiglia costituisce un’area importante, che deve essere integrata necessariamente nel progetto di cura dell’ospite; una presa in carico per apportare correttivi relazionali tra i membri del nucleo famigliare stesso. Vengono quindi organizzati colloqui individuali con i familiari che avvengono con cadenza solitamente mensile e comunque modulabile in funzione delle esigenze cliniche e sono effettuati da un referente della Comunità, membro della mini-èquipe di riferimento del paziente interessato ed eventualmente da un Responsabile della Struttura.

 

Scarica il documento completo sulle attività svolte.

LA STRUTTURA

Redancia Po comprende due presidi:

  • Ancorillo: comprende le villette Grillo e Ancora (CPM) con 9 posti letto ciascuna accreditati e contrattualizzati con ATS della Val Padana.
  • Gastone: comprende le villette Moschettone e Gassa d’Amante (CPM) con 9 posti letto accreditati ciascuna. La villetta Moschettone è interamente contrattualizzata con ATS della Val Padana, mentre due posti della villetta Gassa d’Amante sono contrattualizzati con ATS Città Metropolitana di Milano.

 

Tutte le villette sono strutturate per ricreare un ambiente che riproponga la naturalità della famiglia, sia in termini strutturali che organizzativi. La struttura realizza il principio di flessibilità e modularità che ispira il programma, potendosi adattare alle esigenze di un’utenza che necessita di una soluzione abitativa; in questo modo, l’ambiente diventa “base sicura” e strumento fondamentale di presa in carico e di cura, avendo come linea guida la necessità che sia la struttura ad adattarsi al paziente per i suoi reali bisogni.

Ciascuna villetta è costituita da:

  • salone
  • cucina
  • stanza staff
  • tre camere doppie e unaa tripla
  • quattro bagni

sono inoltre presenti in struttura

  • una piccola palestra
  • un locale adibito ad infermeria
  • due depositi
  • una dispensa alimentare
  • una stanza di arteterapia
  • due lavanderie
  • un piccolo giardino con tavoli e sedie

MODALITÀ DI ACCESSO

  • Ingresso: l’accesso alle Comunità avviene in seguito alla richiesta dei responsabili del Centro Psico-Sociale di appartenenza del paziente, mediante l’invio di una relazione, sulla cui base il Direttore Sanitario e i Coordinatori avviano la procedura di valutazione dell’idoneità del paziente all’inserimento. Prima dell’ingresso viene inoltre inviato ai curanti un elenco dei documenti necessari e degli esami ematici e di laboratorio da effettuare prima dell’accoglimento in Struttura. Dopo un mese viene formulato un Progetto Terapeutico Riabilitativo (P.T.R.) coerente e funzionale al PTI redatto dal servizio inviante. Il P.T.R. viene periodicamente aggiornato tenendo conto del consolidamento di abilità di vita del paziente e degli obiettivi raggiunti.
  • Presa in carico dell’ospite: Il giorno dell’ingresso l’ospite viene accolto in Comunità da un’equipe composta da direttore sanitario, coordinatore e un operatore, psicologo o tecnico della riabilitazione. Gli operatori seguiranno il nuovo arrivato con particolare attenzione sin dal primo momento cercando di facilitarne un naturale inserimento in Comunità, supportandolo nella conoscenza degli altri ospiti e degli spazi della struttura. Nel giorno dell’inserimento viene svolto un colloquio con il medico psichiatra e un operatore per raccogliere l’anamnesi inserita nella Cartella Clinica personale, destinata a documentare il percorso comunitario dal momento dell’ingresso e nel corso di tutta la permanenza in struttura.

GLI ASSISTITI

Redancia Po è riservata a pazienti psichiatrici (principalmente con diagnosi di schizofrenia, disturbi dell’umore e disturbi di personalità gravi), la cui patologia non ha consentito il permanere in una situazione familiare o di autonomia. Prevede un intervento di tipo terapeutico-riabilitativo basato sull’acquisizione di strategie e di competenze finalizzate al conseguimento di una maggiore autonomia nel quotidiano e di una migliore capacità di controllo e di modulazione degli impulsi e delle emozioni. L’inserimento può protrarsi per 36 mesi con eventuali proroghe autorizzabili dall’ATS.

Max 36

L’EQUIPE

Direttore scientifico
Dott. Giovanni Giusto

Direttore sanitario
Dott. Marco Garbarini

Coordinatrice
Dott.ssa Wyelchka Biffi

Coordinatrice
Dott.ssa Vanessa Crotti

Coordinatrice
Dott.ssa Francesca Nazareth

Consulente psichiatra
Dott. Andrea Sileoni

ACCREDITATO

COME RAGGIUNGERCI

La struttura è facilmente raggiungibile in auto.

da Milano: tramite Strada Provinciale ex Strada Statale 415 Paullese direzione Cremona uscita Crema/Ombriano;
da Cremona: imboccare la Strada Provinciale ex Strada Statale 415 Paullese direzione Milano uscita Crema/Ombriano.

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Contatti

Via Monte Nero, 13 26013 Crema (CR)
0373 230809
redanciapo@redancia.net